Sommergibile "CAPITANO TARANTINI"

 

Questo sommergibile (correntemente chiamato TARANTINI) era uno dei quattro battelli della classe “LIUZZI” , tutti costruiti nei cantieri TOSI di Taranto fra il 1938 e il 1940.

 



Il TARANTINI era stato impostato il 5.4.1939, varato il 7.1.1940 e consegnato alla Marina il 16.1.1940.

Le sue caratteristiche tecniche erano:

- dislocamento: 1.166 t (in superficie) - 1.484 t (in immersione)
- profondità max. : 100 m - coefficiente di sicurezza: 3
- dimensioni: 77,05 m (lungh.) - 6,98 m (largh.) - 4,56 m (pescaggio)
- pot. app. mot: 3.420 HP (superficie) - 1.250 HP (immersione)
- velocità max.: 17,8 nd (superficie) - 8,6 nd (immersione)
- autonomia: superficie: 1.617 mgl (a 17,8 nd) in carico normale e 3.401 mgl (a 17.8 nd) in sovraccarico; 6.409 mgl (a 8 nd) in carico normale e 13.204 mgl (a 8 nd) in sovraccarico - immersione: 111 mgl (a 4 nd) - 9 mgl (a 8,6 nd)
- armamento: 8 tubi lanciasiluri da 533 mm (4 a prora e 4 a poppa); 1 cannone da 100 mm/47 cal. ; 2 mitragliere antiaeree binate da 13.2 mm
- equipaggio: 57 uomini, di cui 7 ufficiali.

Ecco una sintesi della sua breve storia.

All’inizio delle ostilità per l’Italia nella 2ª G.M. (10.6.1940), il Smg. TARANTINI, al comando del C.C. Alfredo IASCHI, è già in agguato al largo di Gaudo (Creta). Il giorno 11 giugno lancia contro una grossa petroliera (circa 7.000 t), ma l’attacco fallisce per il mal funzionamento del siluro.

La sua seconda missione, dal 27.6 al 12.7.40, prevede il pattugliamento delle acque di Haifa. Durante il trasferimento, dapprima (giorno 28.6), in acque ioniche, subisce un attacco aereo, senza conseguenze; il giorno dopo, intorno alle 5 del mattino, mentre naviga in superficie a sud-ovest di Capo Matapan, avvista ed attacca un cacciatorpediniere inglese, probabilmente l’HMS DAINTY, il quale, però, riesce ad evitare il siluro e, a sua volta, contrattacca, fortunatamente senza successo. Verso la fine della missione, alle 23 circa dell’11 luglio, lancia contro un piroscafo in uscita dal porto di Haifa, ma fallisce il bersaglio. Allora lo attacca a cannonate, lo immobilizza e, dopo aver fatto mettere in salvo l’equipaggio, lo affonda con un secondo siluro. Si tratta del piroscafo BEME di 3.040 t, panamense ma al servizio degli inglesi. Dopo di che, rientra a Taranto.

 



Dopo un altro paio di missioni in Mediterraneo, il TARANTINI viene destinato a BETASOM per operare in Atlantico. Così, il 31 agosto 1940 parte da Trapani con destinazione Bordeaux. Il 10 settembre attraversa lo stretto di Gibilterra, parte in immersione e parte in superficie, e quindi si porta in agguato a nord delle Azzorre, dove rimane, infruttuosamente, fino al 29 settembre. Quindi dirige per Bordeaux, dove giunge il 5 ottobre.

L’11 novembre 1940 il TARANTINI lascia Bordeaux per la sua prima missione atlantica: pattugliamento, dal 18 novembre all’8 dicembre, a nord-ovest dell’Irlanda. In questa stagione l’oceano è un altro nemico e vuole le sue vittime: non appena in mare aperto, all’uscita della Gironda, un colpo di mare eccezionale provoca il ferimento grave dell’Uff. in 2ª, che resterà inabile per tutta la missione; qualche giorno dopo, il 5 dicembre, un’onda anomala strappa dalla plancia il 2°C° Nocch. Sergio CIOTTI che, malgrado lunghe ricerche, non sarà ritrovato.

Durante l’agguato, il giorno 2 dicembre, avvistato un grosso convoglio, il battello manovra per portarsi al lancio ma viene scoperto dalla scorta e sottoposto ad un bombardamento di circa 24 ore. Si registra lo scoppio di ben 106 bombe di profondità, fortunatamente senza danni gravi. Ad un secondo attacco, di circa 12 ore, il TARANTINI scampa il giorno 5 dicembre.

Il 9 dicembre il battello inizia la navigazione di rientro. Il giorno 15 è già in vista dell’estuario della Gironda, da risalire fino a Bordeaux, ed è già sotto la scorta delle unità tedesche -inviate, come al solito, a proteggere il rientro dei sommergibili - quando, alle ore 10.17, viene silurato dal sommergibile inglese THUNDERBOLT e affonda quasi subito. Si salvano soltanto cinque persone: l’Uff. in 2ª, T.V. Attilio FRATTURA, e quattro membri dell’equipaggio.

I Caduti del TARANTINI sono:

- Cap.Corv. Alfredo IASCHI, Comandante
- Cap. GN Augusto RAITERI, Direttore di Macchina
- S.T.V. Francesco BASILE
- S.T.V. Manlio VALCHERA
- G.M. Giorgio CORAZZI
- Ten. GN Francesco TARICCO
- Ten. GN Ernesto VERSA

- C°2ª Enrico ROSSINI
- C°3ª Gioacchino PASTANELLA
- 2°C° Ugo BUCCIOL
- 2°C° Fulvio CAMPOLONGO
- 2°C° Agostino CAVALLO
- 2°C° Sergio CIOTTI (perdutosi in mare il 5 dicembre 1940)
- 2°C° Leonardo COVELLI
- 2°C° Amleto D’ALICIS (o DALICIS)
- 2°C° Carlo GENOVESE
- 2°C° Carmelo MOSCHELLA
- 2°C° Giuseppe RAIMONDI
- Sgt. Romualdo GERENTINI
- Sc. Carmine ABATE
- Sc. Alfonso CARADONNA
- Sc. Angelo CATANIA
- Sc. Gino COCOZZA
- Sc. Alfredo GRASSANO
- Sc. Antonio IVAGHES
- Sc. Angelo LA GRECA
- Sc. Salvatore MARRA
- Sc. Agostino MIOTTO
- Sc. Antonio ZUPPELLI
- Com. Giovanni ARPE
- Com. Corrado BALDINI
- Com. Valentino BORGHETTI
- Com. Pasquale BUFALO
- Com. Giorgio CAITA (o CAIRA)
- Com. Salvatore CAMPISI
- Com. Francesco CASSISA
- Com. Giusto CENTINI
- Com. Raffaele CICCARELLI
- Com. Domenico COLOMBO
- Com. Leo Fernando DEL BENE
- Com. Francesco FERRANDO
- Com. Dino LAMPONI
- Com. Calderoro LONGO
- Com. Giovanni MAVIGLIO
- Com. Italo MAZZELLA
- Com. Onofrio MOMMO
- Com. Giuseppe MONGELLI
- Com. Giacomantonio MUCCILLI
- Com. Giuseppe PAPINI
- Com. Francesco PETRACCA
- Com. Antonio ROMANO
- Com. Angelo RUSCONI
- Com. Guido SGATTONI
- Com. Biagio TRAMONTANA
- Com. Giobatta VIGEZZI
- Com. Nello ZAMBELLI
- Com. Aldo ZUNARELLI


ONORE A LORO!